aversa francescana

Sito della Comunità Francescana di Aversa

Aversa Francescana

Nella Chiesa di Sant'Antonio di Padova al Seggio ebbero stanza i Frati Minori Conventuali e vi stettero fino al 1810.

Rese illustre questo chiostro il pio e dotto P. Antonio Aversani, nostro cittadino e ministro generale morto nel 1702 e qui in questa chiesa sepolto.

Francescani e Domenicani (Frati Predicatori), iniziarono con successo e simpatia la loro missione nella tormentata e viva Città e Diocesi di Aversa.

Fra le famiglie nobili, ricche in Aversa vi era la Famiglia Rebursa, partigiana per Corradino di Svevia nella lotta contro il D'Angiò.

Riccardo de Rebursa, barone aversano, risultò il capo del gruppo aversano pro Corradino di Svevia dichiarato tradito e quindi messo a bando - dopo la sconfitta di Corradino a Tagliacozzo - abbandonò la Casa che « lhabitat propre portam S. Andrea in parochia S.Audeni iuxta vias publicas » preso, fu condannato a morte insieme ai fratelli per ordine di Carlo I dAngiò, che fu deciso e duro colpo contro i sostenitori della casa Sveva.

I traditori condannati a morte, i beni confiscati e donati ai nuovi « fedeli - baroni » angioini   proprio in una di queste proprietà, si ritrovarono e chiesero di costituire il ramo femminile del francescanesimo, le Clarisse  Altrude vedova di Bartolomeo de Rebursa e Margherita de Rebursa moglie di Riccardo de Rebursa si posizionarono presso la Chiesa di San Francesco d'Assisi secondo laffermazione del Calefati databile fra il 1230 e il 1235.

Quindi in Aversa, quattro anni dopo la morte di San Francesco (1226) abbiamo nel 1230 i Frati in Sant'Antonio e le Clarisse presso la Chiesa di San Francesco.

Questo ci attesta quanto vivo ed ardente sia stato, fin da quel tempo, lo spirito francescano in Aversa.

Questi pii luoghi vantano secoli di storia, di gloria, furono asili di anime sante ed illustri per cultura, spiritualità e carità, che si consacravano a Dio sotto la regola del gran Poverello a servizio dell'Uomo.

L'Ordine Francescano, l'Ordine dei Domenicani e l'Ordine dei Celestini (in seguito) trovarono nei Vescovi locali e nei reali angioini aiuto, protezione e sovvenzioni

Infatti Carlo I° d'Angiò volle costruire presso il lebbrosario sito fuori la Porta di San Nicola una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, che nel 1420 il municipio di Aversa (dopo vicissitudini vissute allinterno dellOrdine francescano) affidò ai Frati Minori Osservanti.

In questo convento della Maddalena visse e operò tra gli altri e la ingrandì l'aversano frate Angelo Orabona, Vicario Generale dell'Ordine, Arcivescovo di Trani morto nel 1575 e come sta scritto sull'epigrafe fatta incidere sulla tomba, rifiutò la porpora cardinalizia.

Gran parte dei padri Francescani della Maddalena si distinsero per la loro cristiana ed eroica abnegazione, morendo quasi tutti per assistere gli appestati nel 1656.

Il Convento venne chiuso verso il 1810 e con il Regio Decreto dell'8 aprile 1813, i frati passarono ad abitare presso il monastero di San Domenico e vi rimasero fino all'inizio di questo secolo.

 Parte II 

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