Vicende storiche chiesa di S. Antonio al seggio


         Intorno al 1230 è attestata l’esistenza di questa chiesa; in un primo luogo dedicata a S. Antonio Abate, poi, dopo la canonizzazione di «fra Antonio di Padova», avvenuta nel 1232, fu intitolata al santo francescano.

          Il famoso Cartario di S. Biagio al n. 64, citato anche da Alfonso Gallo nel Codice Normanno 6, riporta la chiesa di S. Antonio: parlando di una permuta del 1231 nomina la «ecclesie Sancti Antonii» verso cui si deve offrire ogni anno un censo di una libbra di cera. Con l’arrivo dei Frati Minori, nel XIII secolo, viene edificata l’attuale grande chiesa, uno dei primi esempi di architettura gotica in Campania e testimonianza del grande livello culturale di Aversa medievale.

           La chiesa gotica, a motivo dei frequenti terremoti avvenuti nella regione, è rimaneggiata continuamente: nel ‘500, all’inizio del ‘600; nel 1694, dopo i danni del grande terremoto che rovinò tutte le chiese della città; grazie all’opera del Ministro Generale P. Antonio Aversani, fu restaurato il Convento e completamente modificata la chiesa riducendola nello stato in cui la vediamo, eliminando ogni traccia di struttura gotica e adattandola alle forme barocche del tempo. Nel 1702 furono murate le finestre gotiche della navata e l’arco trionfale del Coro fu abbassato e reso a tutto sesto, la grande trifora dell’abside fu occlusa e al suo posto collocato l’organo e cantoria barocca. Fino al 1980 rimane invariato l’aspetto architettonico del sacro edificio.

        Dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1810 e 1866 la chiesa del Seggio venne officiata da un sacerdote secolare.

            Nel 1949 il vescovo Antonio Teutonico vi trasferiva la sede della vecchia parrocchia S. Andrea Apostolo, col rettore-parroco il canonico Loreto Liguori, il quale ne curò i restauri post-bellici ed innalzò un grande trono marmoreo in onore del Santo, collocato sopra il maestoso Altare maggiore. Nel 1982 il nuovo vescovo Giovanni Gazza affida la chiesa all’Ordine dei Frati Conventuali della Provincia Napoletana, antichi possessori della chiesa e convento. Il primo rettore, P. Antonio D’Apice, religioso di grande fede e di vita apostolica, con la sua bravura riesce a far restaurare interamente la chiesa danneggiata dal terremoto del 23 novembre 1980 e inizia l’opera di risanamento e recupero del vecchio convento, ridotto in stato pietoso.


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