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1119-1132) Roberto II "Il Diplomatico"


Fu consacrato dal papa Gelasio II e viene ricordato, Roberto II, come uno dei Vescovi più importanti e benemeriti dell'epoca.
E' tale vanto gli viene per continui contatti che ebbe col principe normanno Riccardo II, riottenendo la conferma, per la Chiesa aversana, dei diritti e dei privilegi precedenti.

Non è da dimenticare la spinosa questione del lago di Patria ed il diritto di pesca; oltre ciò, fuori Aversa, tenimenti nella zona di Caiazzo e di Maddaloni.

Il Vescovo proiettava la sua azione su due fronti: oltre a conservare i beni temporali, si adoperava affinché l'indipendenza della chiesa aversana rimanesse salda, legata cioè alla S.Sede e non ai capricci dei principi che si succedevano.

La Diocesi di Aversa ha sempre vantato, difatti, il privilegio di non essere suffraganea di Napoli, ma di essere soggetta direttamente, sin dalla sua fondazione - secondo la bolla di Calisto II - alla Chiesa di Roma.
Il Vescovo si adoperò affinché la Cattedrale accogliesse con più magnificenza i fedeli nelle sue mura.

Roberto II fu apprezzato non solo come conoscitore di diritto, ma come un buon diplomatico; le sue idee le forgiava con lo studio e le attuava con molto senso pratico.

Forse, per dimostrare ancora una volta il suo buonsenso nella guida pastorale, volle regalare ai benedettini di Cassino il monastero di S.Agata in Aversa, situato fuori porta S Nicola: era l'anno 1113.
Di Roberto II, tramite il Muratori, conosciamo l'effigie su un sigillo conservato; fu forse inviato alla sede episcopale di Pisa, poiché lo storico Ughelli ritrova la sua firma in una Bolla di Papa Onorio II del 1126.
Lo storico, però, non chiarisce se come Vescovo di tale città oppure quale inviato papale a dirimere contese.
Roberto riuscì ad ottenere quello che invano avevano sperato altri: affiancò al diritto ottime qualità di destreggiatore.

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