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(1697-1730) Card. Innico Caracciolo "il Pastore"

Figlio del duca Francesco, il Caracciolo nacque in Martina (feudo di famiglia) il 9 luglio 1642.

Suo padre era alle dipendenze del re Carlo Il di Spagna ed, allorchè fece ritorno in Napoli - città forse di origine - morì ancor giovane in duello.

lnnico fu educato all'arte cavalleresca ed, appena giovane, si trasferì in Spagna e, mentre viveva in una splendida corte, cominciò a sentire un certo desiderio di vita diversa; volle lasciare il mondo, iniziando a mortificarsi ed abbracciando la vita sacerdotale.

lntanto si trasferì a Roma ed entrò nella vita diplomatica. Ben presto, apprezzato da Papa Innocenzo XI fu inviato a Malta come inquisitore. Ma il suo animo lo induceva a dar subito prova di generosità caritatevole, tanto che alla sua partenza lasciò rimpianti e dolci ricordi.

Il Papa Alessandro VIII, in seguito, nominò il Caracciolo Segretario della Congregazione della Disciplina ed il Papa successore, Innocenzo XII,

avendo aperto a Roma un ospedale per i bisognosi, gli affidò la presidenza, a motivo della sua carità e dello spirito di devozione al prossimo.

Essendo la sede vescovile di Aversa una delle più importanti del Mezzogiorno, alla morte dell'ultimo Carafa, il Caracciolo fu designato dal Papa quale degno Pastore.

All'inizio il Caracciolo rifiutò e così per la seconda volta, ma, quando il Papa glielo impose, accettò l'episcopato aversano. Fu consacrato Vescovo il 24marzo 1697, mentre il possesso della Diocesi avveniva il 29 giugno seguente.

Il pensiero costante del Caracciolo era la Cattedrale e il Seminario, senza tralasciare di profondere le sue energie per le anime e per qualsiasi iniziativa che andava a beneficio della Diocesi.

E' passato alla storia quale generoso e zelante Pastore, lasciando un seminario che, dal lato strutturale, è tuttora ammirevole, servendosi di artisti del tempo, forse dello stesso Vanvitelli. L'ardore che Io infiammava per la sua chiesa gli fece affrontare immense spese con la gioia di vedere rinnovata la Cattedrale con lavori che durarono daI 1703 al 1715, valutata poi un monumento storico.

Preparava nel contempo un'altra grande struttura, che doveva scalfire le anime: il Sinodo, indicandone lo scopo.

Per svariati meriti, la S. Sede neI 1715 volle elevarlo alla dignità cardinalizia, senza turbamenti da parte dell'interessato, che continuò a lavorare nella vigna affidatagli, aumentando il suo zelo, inculcando nei fedeli l'amore a Gesù Eucaristia attraverso la pratica delle Quarantore (tuttora sentita nella Diocesi aversana).

Ad unetà veneranda il Cardinale Caracciolo, nel settembre del 1730, moriva a Roma, colà presente per partecipare all'elezione del nuovo Papa, che fu Clemente XII, e le spoglie mortali furono deposte nella chiesa della Vittoria, ove rimasero sino al 1732.

In quell'anno i resti del Cardinale furono traslocati in Aversa, avendo egli espresso il desiderio di essere seppellito nella cappella del Santissimo nel Duomo. Quella Cappella, che lui aveva sontuosamente abbellita e ristrutturata, oggi accoglie un sontuoso mausoleo offertogli da un suo nipote, apponendo un semplice scritto che per mio volere dice: ossa del Cardinale I. Caracciolo.

A lui,che resse la Diocesi per ben 34 anni,si deve riconoscenza filiale e devota.


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