aversa francescana

Sito della Comunità Francescana di Aversa

(1779-1803) Francesco del Tufo "l'Oratore"

Aveva avuto i suoi discendenti, il Vescovo dei Tufo, nella provincia napoletana, ed esattamente nei dintorni di Nola, poiché in quelle terre la famiglia amministrava un marchesato.

Passò la sua giovinezza tra i Congregati teatini, ove ricevette un'ottima educazione e preparazione culturale, tanto da essere stimato e valorizzato per la sua arguta oratoria.

Era anche un uomo rispettoso del prossimo, dimostrando squisita delicatezza nei contatti, e ciò gli valse la stima dei Superiori, che lo nominarono, dopo poco tempo dalla sua Ordinazione sacerdotale, Abate del monastero di S.Paolo in Napoli; in seguito fu, dal re Ferdinando IV, chiamato a corte in qualità di confessore di sua figlia, avendo il re ammirato le sue ottime doti.

Frattanto, nel 1779, resasi vacante la sede vescovile aversana, si era diffusa la voce che il Vescovo di Caserta doveva occuparla (Nicolò Fìlomarino).

D'improvviso, arrivò invece la nuova che un brillante oratore, Francesco del Tufo, fosse stato designato per Aversa: ci dovette essere anche l'interessamente del re Ferdinando IV.

In aprile il del Tufo fu eletto ed in luglio dello stesso anno (1779) fu consacrato, prendendo possesso della Diocesi aversana il 29 settembre seguente.

L'accoglienza in Aversa fu trionfale - specie da chi lo apprezzava quale oratore - nonostante che piovesse a dirotto.

Al suo arrivo furono sparse dicerie: lo si descriveva come rigoroso ed irremovibile, audace ed imperterrito ma i fatti che seguirono smentirono tali false affermazioni.

La storia di lui afferma aver avuto un cuore buono soprattutto verso i poveri; seppe pure accattivarsi l'animo delle varie Autorità. L'anno seguente al suo ingresso in Diocesi, iniziò la Visita Pastorale, riordinando quasi tutte le parrocchie.

Amò instancabilmente la sua Cattedrale, profondendovi mezzi ed energie per abbellirla.

Ristrutturò anche il palazzo vescovile con l'annesso giardino, facendovi scavare nel mezzo un pozzo (1796) per l'irrigazione del terreno.

Durante l'episcopato del pastore del Tufo la terra tre volte subì scosse che, per fortuna, non arrecarono gravi danni.

Per la formazione dei giovani seminaristi introdusse, tra le altre, la materia di lingua italiana.

Invocando sempre la protezione della Vergine Maria, specie in momenti calamitosi, il Vescovo si preparò con il popolo esultante ad incoronare per la prima volta la B. Vergine di Casaluce, affinché continuasse perennemente a proteggere Aversa e Diocesi.

Nell'aria si preannunziavano minacce ed arrivo di foschi giorni (scoppiava in quel tempo la rivoluzione francese) ed i cuori di molti erano in ansia per le notizie di vendette irrazionali compiute; vendette che minacciavano quasi tutta l'Europa.

Il Vescovo si vide arrivare anche in Aversa i francesi, guidati dal generale Championnet, facendo buon viso a cattivo gioco per salvare tutto e tutti.

I francesi partirono ed il Vescovo fu denunziato quale nemico del re, dovendosi trasferire a Napoli come un esiliato, ove morì neI 1803, lontano dall'affetto del suo gregge, che lo rimpianse profondamente adoperandosi tutti acché fosse trasferito in Aversa e seppellito nel Duomo.


 Torna all'elenco dei vescovi 


Home||

Dicembre 2023 Sito web: www.aversafrancescana.it

Si autorizza alla pubblica diffusione