Questua e solidarietà francescana
LA QUESTUA FRANCESCANA IN FAVORE DEI POVERI :
Tutti i giorni uno sparuto numero di persone, esce di buon mattino per le
strade della Diocesi di AVERSA ( CE), per effettuare la raccolta delle
eccedenze e gli scarti commerciali da destinare a tutte le famiglie povere. E'
impressionante l'indifferenza mostrata dalla maggior parte degli esercizi
pubblici, che scelgono di buttar via la loro merce invenduta, negandola al
questuante che gli si presenta umilmente davanti.
La maggior parte di noi, non riesce ad immaginare quanta roba buona, viene
buttata via tutti i giorni, ma soprattutto quanta gente povera, poverissima,
potrebbe essere aiutata. Per noi francescani, la questua non è più solo una
tradizione "ANTICA", ma un modo concreto per sentirci vicini agli
ultimi.
Tutti i frati si impegnino a seguire l'umiltà e la povertà del Signore
nostro Gesù Cristo, e si ricordino che nient'altro ci è consentito di avere, di
tutto il mondo, come dice l'apostolo, se non il cibo e le vesti, e di questi ci
dobbiamo accontentare.
L'umiltà e la povertà del Signore nostro Gesù Cristo che non si vergognò; e fu
povero e ospite, e visse di elemosine lui e la beata Vergine e i suoi discepoli
per Francesco deve essere dunque elevata a regola di vita. Regola di vita,
mezzo, non fine a se stesso, per giungere al bene superiore: il vantaggio delle
anime. E qual miglior vantaggio per le anime della questua? i frati questuanti
procurano inoltre vantaggio alle anime di coloro che donano: grande ricompensa
la fanno guadagnare e acquistare a quelli che la donano; poiché tutte le cose
che gli uomini lasceranno nel mondo, periranno, ma della carità e delle
elemosine che hanno fatto riceveranno il premio dal Signore.
In merito all'elogio della mendicità sono davvero profetiche le parole di
San Francesco: «In verità vi dico, che molti nobili e sapienti di questo mondo
verranno nella nostra fraternità e stimeranno grande onore l'andare per
elemosina con la benedizione del Signore.
Nella questua cercava più il vantaggio delle anime di chi donava, che un aiuto
materiale alla carne e voleva essere di esempio agli altri sia nel dare che nel
ricevere.
Francesco d'Assisi, è
ricordato soprattutto perché è stato colui che ha dato una faccia e un nome ai
poveri del suo tempo. Egli serviva coloro che venivano emarginati dalla società
e spesso dalla chiesa. Queste persone erano i dimenticati da Dio, i
non-privilegiati.
Eppure, Francesco vedeva nei poveri qualcuno da amare, curare e far sentire
desiderato. Francesco considerava coloro che vivevano privi delle fonti di
necessità della vita come individui con nomi e visi propri.
Egli vedeva nei poveri e negli svantaggiati delle persone che avevano
bisogno di sapere che Dio non solo non li aveva dimenticati, ma che Egli aveva
un posto speciale per loro.
Francesco tese loro una mano, rendendoli qualcuno quando altri li consideravano
dei nessuno. Noi spesso dimentichiamo chi erano stati gli amici di Gesù, essi
erano coloro che non possedevano nulla e che non avevano nessuno che credesse in
loro o si occupasse di loro, essi avevano un posto molto speciale nel cuore di
Gesù. Venite con me, tutti voi che siete
stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi
istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti.
Voi troverete la pace, perché quel che vi domando è per il vostro bene, quel
che vi do da portare è un peso leggero. (Matteo 11:28-30).
A tutti i poveri e i bisognosi di amore e di cure, Gesù offriva un posto
dove poter trovare riposo e speranza. Quando nessuno credeva in loro, Gesù
voleva che loro imparassero da lui.
Invece, a coloro che pensavano di avere tutto insieme, Gesù prediceva molte
pene. Coloro che sentivano di dover solo obbedire alle regole, di dover
mostrare la loro grandezza solo attraverso il loro comportamento e che
assumevano grandezza a causa della loro statura in società venivano severamente
messi in guardia da Gesù.
A volte, quando pensiamo a questo grande messaggio di Cristo sopravvissuto con
San Francesco d'Assisi, non si può fare a meno di meravigliarsi del fatto che
alcuni dei più grandi seguaci di Gesù dimenticano chi erano gli amici di
Cristo.
PERCHE' PER AIUTARE GLI ALTRI ....
Una volta Giovanni Paolo II ha detto: "Un uomo è grande non per quello che è, ma per quello che egli condivide con gli altri." Sono belle parole che dovremmo seguire nella vita. Per aiutare le persone, soprattutto quelle sconosciute moltiplica il bene e la forza nel nostro cuore per fare buone azioni.
Nel mondo ci sono molte persone che hanno bisogno del nostro aiuto. Oltre ai vestiti, un pasto caldo o di denaro, essi si aspettano da noi un sorriso, una gentilezza, buone parole e perfino una mano.
Stiamo vivendo all'inizio del XXI secolo, siamo in grado di eventuali gesti
e parole per aiutare le persone senza fissa dimora o malati? Essi trovano il
loro posto in questo mondo? La risposta è sì! Aiutare gli altri dà
soddisfazione e ricompensa sotto forma di un sorriso. Questo è molto più bello
dei rimorsi per non aver fatto nulla.
Sinceramente non si capisce quelle persone che non vogliono aiutare gli
altri. Ma anche il più piccolo aiuto può salvare la vita di qualcuno.
"La bontà del cuore è come il calore del sole, dà la vita."
Cerchiamo di essere come il grande cuore del mondo, accomodante e cordiale.
AIUTARE GLI ALTRI E
DI FONDAMENTALE IMPORTANZA
Nella nostra diocesi è attiva la Caritas diocesana, che grazie allaiuto di
persone operose che si adoperano con forza e sacrificio aiutando nella raccolta
e distribuzione di beni di prima necessità come: CAPPOTTI DISMESSI, GIACCONI O
GIACCHE A VENTO USATE, MAGLIONI - MAGLIE INTIME, SCARPE, SCARPONI E STIVALI,
PANTALONI INVERNALI, COPERTE E PIUMONI. Inoltre si accetta quanto altro vorrete
donare.
I donatori potranno rivolgersi presso la sede della CARITAS per ricevere ogni
altra utile indicazione ed informazione più dettagliata.
La CARITAS vive grazie a coloro che hanno compreso che buttare ciò che non
serve e soprattutto il cibo rappresenta un grave peccato davanti a Dio e per
tutti quelli che ti circondano. Dona alla CARITAS ed avrai trasformato un
pianto in un sorriso.
Da questo sito Lanciamo un accorato appello per tutti: Infatti oltre a quanto
abbiamo descritto precedentemente occorrerebbe al più presto, al Centro
Polivalente CARITAS Diocesana di Aversa, Via S. Agostino 4 81031 Aversa. Qualora ci sia qualcuno che possa in
qualsiasi modo aiutare a tale scopo può contattare la sede della CARITAS o sull'email
del sito.
PACE E BENE A TUTTI VOI E A TUTTO CIO' CHE VIVE NEL CREATO.
umilmente guido