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Sito della Comunità Francescana di Aversa

PIANGO, MI LAMENTO

O mi vado dibattendo; sospiro, piango, mi lamento, ma tutto è indarno; finché affranta dal dolore e priva di forze, la povera anima si sottopone al Signore dicendo: « Non mea, o dulcissime Jesu, sed tua voluntas fiat ». Epistolario 1,725

QUALE STRAZIO!

O Dio, che strazio io sento, nel fondo di questo mio cuore! Quando si poserà? Io mi sento spezzare questo cuore. Non ho dove posarlo, Potessi almeno avere la soddisfazione di sfogare questo interno martirio colle lagrime. Il dolore è grande e me l'ha pietrificato. Adesso sì comprendo, o Gesù, perché la madre tua        ammirandoti sulla croce non pianse. Ma dimmi, o Gesù, che cosa è mai questa voce intima, che io di continuo sento: « Ubi est Deus tuus », a cui io non valgo a dare una risposta per tema di mentire? Deh! Signore, sovvieni al mio dolore. Desso è irrequieto, e non si darà pace fino a quando non riposerà in te. Ma debbo sperarlo, a vista della istessa mia infedeltà? Sì, o Signore, sento ancora tutta la forza di dirti: «Etiam si occideris me, in te sperabo». Epistolario 1,993

TI CERCO

Mio Dio, sono smarrito e ti ho perduto, ma ti ritroverà? Oppure ti avrò smarrito per sempre? Mi hai condannato a vivere eternamente lontano dalla tua faccia? Epistolario 1,1027 

UN FIUME DI FUOCO, DENTRO DI ME

Mi sento morire, mio Dio!  e voi vedete spegnere questa debole esistenza che tutta si strugge per voi, e intanto ve ne rimanete indifferente. Non ho ragione dunque di chiamarvi tiranno, crudele? Ahimè! Che dico mai!... Perdonatemi, o Dio, amor mio! Sono fuori di me e non so quello che dico. Voi mi avete reso impaziente, voi mi avete conquiso, voi mi avete bruciato tutte le mie interiora, voi avete introdotto nel mio interno un fiume di fuoco. Come posso fare a meno di non lamentarmi, se voi stesso mi provocate e mettete a cimento la mia fragilità?... Epistolario 1,1123


CONVERSIONE A DIO E MISERICORDIA

CONVERSIONE DEL CUORE

Riducimi a ravvedimento, astringimi a sincera contrizione e a salda conversione del cuore a te. Epistolario 1,1075

NELLA TUA BONTÀ

O Dio dell'anima mia, qual triste sorte mi aspetta, se io non mi decido a mutar vita, a tesoreggiare il tempo che la vostra bontà mi concede!Epistolario 4,1001

O BENE DELL'ANIMA MIA!

O bene dell'anima mia, dove stai? Dove ti sei andato a nascondere? Dove ritrovarti? Dove cercarti? Non vedi, o Gesù, che l'anima mia ti vuol sentire a ogni costo? Ti cerca da per ogni dove, ma non ti fai trovare se non nella piena del tuo furore, riempendola di un'estrema turbazione e amarezza, dandole a intendere quanto ti si addice e quanto ti si appartenga. Chi vale a esprimere la gravezza della mia posizione?! Ciò che intendo al riflesso del tuo lume, non valgo dirlo coll'umano linguaggio, e quando io tendo a voler dire qualcosa balbettando, l'anima mia rinviene di aver errato e di essersi più che mai allontanata dalla verità dei fatti.

Ben mio! Mi sei 

L'anima mia tutta è riversata sul quadro chiaro della miseria! Mio Dio!, che io regga a tal luttuosa vista: si ritiri da me il tuo raggio riflesso, perché io non reggo a tale aperto contrasto.

Epistolario 1,1089-1090

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