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Sito della Comunità Francescana di Aversa

L'UMILTA'

In una società in cui prevale un'esagerata autoaffermazione egoistica del proprio IO e l'esaltazione della propria personalità, la Parola di Dio, al contrario, ci insegna il sentimento dell'umiltà.

L'umiltà, non solo è quella virtù morale che richiama l'uomo al riconoscimento dei propri difetti e dei propri peccati e quindi ad un atteggiamento di sottomissione a Dio, ma è anche quel sentimento che ci permette di avere un giusto ed equilibrato rapporto con i nostri simili con i quali dobbiamo convivere quotidianamente, siano essi i fratelli della comunità di cui facciamo parte, siano essi i nostri vicini di casa, i nostri colleghi di lavoro, i nostri amici, i nostri parenti o qualsiasi altra persona con la quale veniamo in contatto.

L'umiltà nei confronti dei propri fratelli in fede : nessuno è superiore all'altro, ma tutti ci troviamo sullo stesso piano, perché tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio per superare la nostra debolezza ed essere salvati. Non c'è fra noi chi possa vantare qualche diritto di superiorità rispetto agli altri. Se qualcuno ha ricevuto un dono particolare da Dio, non deve usarlo per far valere la sua autorità sugli altri, ma deve mettere questo dono al servizio degli altri.

Viviamo purtroppo in una cultura nella quale viene dato troppa importanza alla propria personalità. Secondo questa mentalità, è importante soltanto ciò che riguarda me, i miei affari, le mie cose, la mia vita, la mia salute; ciò che riguarda gli altri esula dal mio interesse e non mi sfiora più di tanto. Anche noi inconsapevolmente subiamo attraverso la radio, la televisione, i giornali, l'influenza di questo modo di vedere la vita, per cui è importante soltanto ciò che accade a me. L'IO è al centro del nostro universo, il tu occupa uno spazio molto ridotto e marginale.

Noi spesso trasferiamo questo modo di pensare e di vedere la vita anche nella nostra comunità. Questo fatto crea attriti e problemi che potrebbero essere evitati se nel nostro cuore e nella nostra mente ci fosse più spazio e più considerazione verso il fratello e la sorella che siedono accanto a noi. Questo non solo fa bene ad una proficua e serena vita comunitaria, ma può essere gratificante anche per noi stessi, in quanto Gesù disse: « C'è maggior felicità nel dare che nel ricevere» (Atti 30, 35). Perciò, fratelli e sorelle, come dice Paolo ai Filippesi: Non facciamo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà cerchiamo di stimare gli altri più di noi stessi. Non cerchiamo soltanto il nostro interesse, ma anche quello degli altri.

"Se cessa l'umiltà,

tutte le virtù spariscono.

L'umiltà è come una bilancia,

quando più ci si abbassa da un lato,

tanto più si è innalzati dall'altro".

Santo Curato d'Ars

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